Un mare di incontri

Nel 2023, il calendario degli incontri organizzati dall’Associazione si presenta particolarmente ricco per numero di appuntamenti e di argomenti trattati.
Diverse iniziative sono state rese possibili dal nostro sponsor Mare di Carta e dalla disponibilità della Compagnia della Vela; altre nascono dalla voglia di condivisione e confronto dei nostri soci.

Il 3 marzo, presso la Compagnia della Vela, Luigi Divari converserà con Marco Bettini a proposito della storia e delle tradizioni della vela in Laguna, dalla pesca alle prime regate di Vela al Terzo.

Il 24 marzo, in Base nautica, Renzo Cremona, scrittore, linguista, traduttore di testi letterari dal cinese classico e moderno, dal neogreco, dal portoghese e dall’afrikaans, autore di haiku innovativi e sperimentali in lingua italiana e latina, innamorato del suo dialetto natale (è nato a Chioggia) ci parlerà dei termini marinari della laguna.

A seguire, il 7 aprile, presso la Compagnia della Vela, il giornalista Silvio Testa e il maestro d’ascia Paolo Rusca ci racconteranno gli esordi della Compagnia della Vela negli anni Venti con le prime regate di Topi veneziani.

Il 26 maggio, presso la nostra Base nautica, il socio Michele Maturi ci parlerà di una possibile meta per una gita con le barche di vela al terzo fuori dall’ordinario: il lago di Scutari, tra Albania e Montenegro, dove ha seguito nei mesi scorsi un raid remiero.

Vagabondaggi a piedi e in barca

Fra le molte iniziative organizzate dall’Associazione, ci sono degli appuntamenti dedicati alla scoperta e cura della nostra bella città e della sua Laguna.

Vi ricordiamo i prossimi appuntamenti in programma fino all’estate.

Sabato 4 marzo alle ore 15, il secondo appuntamento con Guide al Terzo: la socia Luisella Romeo ci guiderà alla scoperta dei tesori della Basilica S. Maria Gloriosa dei Frari.

Domenica 16 aprile ripetiamo la nostra variante del plogging (la pratica di origine svedese che consiste nel raccogliere i rifiuti che si trovano per strada mentre si fa jogging), con l’iniziativa “Puliamo la Laguna a vela”.

Il 4 e 25 giugno faremo due veleggiate didattiche con l’Ecomuseo del Lazzaretto Nuovo.

Procedono i preparativi per Navalis

Oramai stiamo definendo gli ultimi dettagli del viaggio di equipaggi e barche che rappresenteranno per la prima volta la nostra Associazione a Praga in occasione di Navalis 2023, la più grande celebrazione barocca sull’acqua sotto al Ponte Carlo.

Le barche selezionate saranno le sanpierote Anna, Artemisia, Gustina, Madona, Magia, Minokuromasenete, Moeca e Musa, i topi venexian Adamas e Alcyone e i batei a pisso Maistral e Nono D’Oro.

Per il Campionato: convenzioni per il certificato medico

Come descritto nella pagina dedicata alle iscrizioni al Campionato AVT, è richiesto a tutti i partecipanti alle regate (quindi a tutti i membri degli equipaggi) di essere in possesso di copertura assicurativa per la pratica sportiva non agonistica della vela. 
I regatanti che non sono assicurati possono ottenere l’assicurazione tramite AVT al costo di 10 Euro/anno.

Per godere della copertura assicurativa, è necessario essere in possesso di un certificato medico di idoneità sportiva per attività non agonistica 

Per agevolare i propri soci, famigliari e sostenitori, l’Associazione ha stipulato due convenzioni:

  • Con lo Studio Medico Cintolo, via Trieste 110, Marghera, che prevede tariffe agevolate per le visite medico sportive non agonistiche. Al momento della prenotazione, specificate il vostro numero di tessera di AVT

I primi appuntamenti del 2023

L’11 febbraio 2023 all’Olivolo Paolo Rusca ha illustrato le manovre tipiche delle imbarcazioni con Vela al Terzo con un modello in 3D di un “armo perfetto”. Con manovre, manti, bozzelli e stroppe e un modello di albero e trasto in “scala ridotta”, il nostro socio ha spiegato cosa deve esserci a bordo delle nostre imbarcazioni (e cosa non dovrebbe esserci!).

Il 3 febbraio 2023 alla Compagnia della Vela abbiamo sentito il il Capitano di Vascello Gianfranco Bacchi: ripercorrendo la sua carriera dagli anni della formazione in Accademia Navale di Livorno al raggiungimento del comando della nave Amerigo Vespucci, ha raccontato in prima persona la sua storia di velista e di uomo, parlando di come seguire sempre il proprio personale “punto più alto”.

Sabato 14 gennaio la socia Laura Sabbadin ci ha illustrato tutte le ricchezze ,di Palazzo Pesaro Fortuny, riaperto dopo due anni dall’Acqua granda del 2019. Nel Palazzo, donato dopo la morte dell’artista Mariano Fortuny Y Madrazo alla città, si trovano dipinti, impianti illumino-tecnici, abiti, tessuti, colori e tinture frutti del genio di Mariano e Henriette, archivi fotografici e opere della collezione personale, documenti e brevetti, opere degli artisti e amici che al tempo giungevano a Venezia.

L’ultimo saluto a Gino

Tanti gli amici che hanno voluto rendere omaggio a Gino, una persona davvero speciale.

In rappresentanza del Comune di Venezia è intervenuta la Presidente del Consiglio Comunale Ermelinda Damiano con la fascia tricolore: un gesto di vicinanza e un sentito omaggio a quello che Gino ha rappresentato per la nostra Città.

Splendide le vele al terzo presenti. Gino se ne è andato avvolto nel guidone della Sua Associazione e con la maglia AVT.

Ciao Gino!

Dedicata a Gino

di Massimo Codato

GINO

Co’ ‘na sciòna in man,
‘na cima da tajar giusta
par un parancheto novo
che i te ga ordinà sto inverno,

drìo el bancon de a botega
cussi come drìo al trasto,
co’ l’antenèa de sora
che te varda Ti al timon,

come un putèo che te baxa,
te struca de ocio
un vento novo sto giro.
che no ti gavevi mai provà!

Un miracoeo:
Co’ a prora al vento
ea barca camina istesso
su l’acqua che par ojio.

Xe un bel ventexèo
chièto e fresco, sensa colpi,
un misioto de sirocco e garbin
condìo de borin che te inbrassa.

E ti vedi ea barca desso
che camina da soea
intanto che sto sofiar
te compagna, dove Ti Maestro,

anca qua Ti vol provar,
prima de tutti to fioi
inamorai de a to arte,
cossa che xe sto vento novo

che te fa vedar picoea a tera
e grando el mar del cieo.

Grazie Gino

Massimo Codato

 

In memoria di Gino Luppi

FUORI TEMPO MASSIMO di Alberto Sonino

Un mitico allenatore ucraino, nato a Kiev nel 1938 e detentore di 4 medaglie olimpiche nella vela (quattro ori ed un argento) ripeteva incessantemente che ogni regata è come una vita; ne abbiamo alcune alle quali decidere di provare a partecipare, terrene e celesti, e tutte hanno regole e specificità. Una delle regole impone un tempo limite entro il quale completare il percorso. Gino aveva completato il percorso ampiamente in tempo concludendo il suo fecondo ciclo di vita con serenità e soddisfazione. Se le barche avessero le ruote diremmo che Gino ci ha doppiati, cosa che ogni tanto succede nella vita come anche in alcune discipline moderne di vela.

Noi ora siamo fuori tempo massimo in questa regata (DNF – Do Not Finish per i velisti) e non abbiamo fatto in tempo ad onorarlo in vita. Dovremo recuperare con la prossima regata alla quale, almeno fisicamente, non parteciperà Gino, come ci eravamo abituati nell’ultimo biennio della sua malattia durante la quale non si era comunque risparmiato, onorandoci di presenziare alle premiazioni.

Domani l’associazione Settemari consegnerà un riconoscimento, sempre meritato dai premiati, che sarebbe stato perfetto al collo di Gino. Penso che il premio non gli sia stato ancora assegnato probabilmente per la straordinaria coerenza della sua vita, abituandoci alla sua immancabile presenza. Talmente ci siamo assuefatti alla sua generosità, gentilezza e rettitudine che, malgrado l’età avanzata e la grave malattia, risulta oggi difficile metabolizzare la sua assenza pur sentendoci grati del privilegio di averlo conosciuto e frequentato.

Avrei proposto il seguente testo come bozza della pergamena di un Gino Luppi veneziano dell’anno:

Per l’indefessa attività di promozione, dalla fondazione nel 1988 ad oggi, dell’attività e dei valori dell’Associazione Vela al Terzo (AVT), sodalizio che oggi rappresenta, coi suoi soci cittadini insulari e terrafermieri, meglio di qualasiasi altro, la cultura marinaresca veneziana, la resilienza del territorio e dei suoi abitanti (per scelta e per nascita), e la salvaguardia dei valori della città, come confermato dagli innumerevoli utilizzi, anche in contesti internazionali prestigiosi, delle immagini delle inconfondibili vele trapezoidali colorate che si stagliano su suggestivi scorci lagunari.

Uno dei pochi esercenti veneziani che, con la sua attività commerciale di prossimità, la storica ferramenta Trevissoi, ha resistito alle trasformazioni della città insulare mantenendo attiva una funzione vitale per i sestieri di Castello e San Marco.

Un marinaio veneziano, un imprenditore, un cittadino attivo, un mentore, un artista ed un amico di tantissimi che si adopereranno a mantenere in vita il suo stile ed i suoi insegnamenti.

Tra i molti episodi posso ricordare l’accoglienza con la quale, da Presidente AVT, accolse nell’associazione un gruppo di ignoranti velisti, provenienti da altre moderne classi veliche. Un benvenuto caloroso e non scettico di chi è profondamente saggio. Oltre ad intromettersi nel circuito di regate tradizionali con l’incompatibile mentalità delle classi olimpiche, questi particolari velisti avevano anche la velleità di improvvisarsi carpentieri e costruire nuove barche ispirate alla tradizione. Gino ci fece abbassare le orecchie e finimmo per archiviare l’arroganza della vela contemporanea e navigare per la laguna, per vent’anni ( meno di metà degli anni della sua esperienza), come lui ci insegnò. Gino aiutò a concepire le barche costruite alla Certosa tra le quali le Sampierote Tabasco e Vento di Venezia ed il Bateo a Pisso Corsaro, realizzato da studenti nell’ambito del corso per aspiranti maestri d’ascia. Grazie a Gino, il maestro d’ascia Matteo Tamassia ed altri soci, la barca fu disegnata sulle linee tradizionali della sua mitica Iolanda confrontate con quelle di Attilia, il Topo chioggiotto di Giorgio Righetti, l’altro compianto co-fondatore e presidente dell’Associazione vela al terzo.

Giorgio e Gino stanno sicuramente navigando affiancati, ognuno al timone della sua barca, verso un orizzonte un po’ più ampio della nostra laguna.

 

Alberto Sonino