Oggi è un gran giorno! Sono arrivate le nostre barche e gli equipaggi hanno assistito alle operazioni di “sbarcazione”, come ha definito lo scarico una delle nostre guide locali. Operazioni andate benissimo, così come bene è andata la vogata per attraversare la Moldava. Il cielo era grigio – ma non ha influito sull’allegria dei vogatori.
Il resto del gruppo, moooolto più comodamente, si è trovato alle ore 10 nella hall dell’albergo ed è partito per una bella passeggiata nella città storica.
Poi i due gruppi si sono riuniiti (l’organizzazione è ineccepibile, oltre a Zdeněk e Lucia si occupano di noi Lucietta, Michaela e Krystof) e siamo andati ad ammirare il meccanismo che aziona il famoso orologio quattrocentesco della città. Per poi godere della bella sorpresa preparatici dagli organizzatori: un giro della città in un tram storico, accompagnati dal suono della fisarmonica e viziati con tartine e calici di vino bianco.
Solo come aperitivo però, perché alle 2 ci siamo seduti a tavola – decisamente, non è una vacanza dietetica!
Dopodiché ci hanno accompagnati al Castello, molto meno cupo di quello descritto da Kafka, e abbiamo esplorato diversi ambienti storici, fra cui la cattedrale, la sala del trono, costruita nel millecinquecento per essere la più grande d’Europa sostenuta da archi, la sala con la finestra della defenestrazione di Praga del 1618, che iniziò la Guerra dei Trent’anni – e non era nemmeno la prima di defenestrazione, ma la terza (avevano una tradizione a mantenere!) – la sala dove sarebbe stato torturato San Giovanni Nepomuceno e il famoso Vicolo d’Oro, nelle cui casette, ai tempi di Rodolfo II, avrebbero abitato gli alchimisti dediti alla ricerca del metodo di produzione del prezioso metallo.
La cena ha superato ogni nostra capacità di immaginazione – immaginatevi di cenare in un ambiente sotterraneo con le volte molto basse, illuminato da candele e decorato da innumerevoli teschi, e di assitere mentre mangiate a uno spettacolo di canti, danze del ventre, mangiatori di fuoco, giocolieri, gare fra topolini. Stupefacente, no?
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