L’Associazione riunisce circa 150 soci, allo scopo di mantenere e diffondere la conoscenza della stupenda laguna veneta e della sua millenaria tradizione marinaresca. Ha già registrato oltre 380 numeri velici.
E’ amministrata da un Consiglio Direttivo, eletto ogni due anni. E’ controllata dal Consiglio dei Probiviri e dal Consiglio dei Revisori dei Conti, anch’essi eletti ogni due anni. E’ concessionaria di una sede, denominata “Base Nautica”, situata ai Bacini dell’Arsenale di Venezia con annessa una piccola darsena.
Nel corso dei secoli le forme di scafi e vele sulla laguna si sono andate raffinando e perfezionando – l’esempio più famoso oggi è la gondola, che un solo uomo può manovrare con un remo nel modo forse più efficiente possibile, com’è stato provato da un calcolo delle energie spese. Si è dimostrato che il consumo di calorie del gondoliere per spingere una gondola con sei persone a bordo corrisponde a quello di una persona che cammini per una strada piana a passo moderato.
Gli ultimi cinquant’anni hanno visto un graduale allontanarsi delle imbarcazioni lagunari dalle forme tradizionali, a causa dell’avvento del motore, che esige scafi pensati in modo diverso, e delle scoperte di nuovi materiali che si sono rapidamente sostituiti al fasciame in legno.
Esisteva tuttavia attorno agli anni cinquanta un forte nucleo di abitanti della laguna che volevano resistere ai cambiamenti. Attorno a questo nucleo si è costituita nel 1988 l’Associazione, il cui scopo è di mantenere vive le antiche tradizioni attraverso il recupero e il restauro di scafi e armi antichi, l’insegnamento delle tecniche di voga e di vela e la partecipazione a convegni e seminari dedicati alle marinerie tradizionali.
Rispetto ad altre località marine, Venezia è stata in questo favorita dalla natura della sua laguna, che per essere ben navigata richiede barche a fondo piatto e che si presta moltissimo al diporto, con i suoi cinquanta chilometri di lunghezza per dieci di larghezza, con le sue acque amichevoli e con le trentaquattro isole, in gran parte abbandonate, che costituiscono ottime mete per gite di un giorno.
I membri dell’Associazione sono tutti proprietari delle loro barche, che vanno dal nobile topo da pesca, fornito di ponte, al topo da diporto o topo veneziano, attraverso la sanpierota (barca per la pesca minore, così chiamata dall’isola di San Pietro in Volta) e la topetta fino al leggero sandolo e all’agilissima mascaretta.
Le vele sono strettamente al terzo, secondo la tradizione impostasi in laguna a partire dal Settecento e mai spodestata dall’armo cosiddetto “marconi”. La vela al terzo ha la forma caratteristica mostrata nell’immagine dell’intestazione della pagina.
Deve il suo nome al fatto che l’antenna superiore che sostiene la vela (il pico o antenea de sora) è fissato all’albero a un terzo circa della sua lunghezza (partendo da prua).
Molto si è discusso nei secoli scorsi e molto si discute ancora sulla forma ideale della vela al terzo: variano l’angolo di penna, gli allunamenti, il centro velico, la lunghezza del da tera o colona (la parte verticale anteriore della vela) e ancora altri parametri.
L’Associazione Vela al Terzo svolge le seguenti attività:
- Organizza, da sola o con altri circoli lagunari, nove regate all’anno per barche al terzo. Il numero complessivo di partecipanti oltrepassa il centinaio. Ed è veramente un colpo d’occhio spettacolare assistere alla partenza di una regata, con cinquanta-sessanta vele colorate che si disputano i primi posti alla linea di partenza!
- Organizza veleggiate sociali non competitive.
- Raccoglie e scheda i dati di tutte le barche tradizionali ancora circolanti in laguna.
- Organizza, o partecipa all’organizzazione di, mostre e convegni su temi vicini alla marineria tradizionale.
- Costituisce un punto di riferimento per il numero sempre crescente di persone che, anche perché vedono quelle belle vele scivolare silenziose e maestose sulla laguna, si avvicinano alla vela al terzo.
- Partecipa con i suoi membri all’insegnamento nei corsi di vela al terzo che ormai sono frequenti in laguna.
Chi volesse informarsi divertendosi sulla natura della vela al terzo può trovare in commercio o richiederci la nuova edizione del bellissimo volume «La Sanpierota a Vela» a cura di Giulio Loris, pubblicata nel 2019 da MareDiCarta.
Da segnalare anche l’ottimo «Tradizioni e regate della vela al terzo» del nostro Socio Silvio Testa, MareDiCarta 2011, che non tratta solo della Sanpierota, ma di tutto il mondo della nostra marineria tradizionale.
Da leggere anche il volume «Vela al terzo a Venezia. Guida alla navigazione sulle imbarcazioni tradizionali della laguna di Venezia» a cura di Vittorio Resto, Cicero Editore.