I primi appuntamenti del 2023

L’11 febbraio 2023 all’Olivolo Paolo Rusca ha illustrato le manovre tipiche delle imbarcazioni con Vela al Terzo con un modello in 3D di un “armo perfetto”. Con manovre, manti, bozzelli e stroppe e un modello di albero e trasto in “scala ridotta”, il nostro socio ha spiegato cosa deve esserci a bordo delle nostre imbarcazioni (e cosa non dovrebbe esserci!).

Il 3 febbraio 2023 alla Compagnia della Vela abbiamo sentito il il Capitano di Vascello Gianfranco Bacchi: ripercorrendo la sua carriera dagli anni della formazione in Accademia Navale di Livorno al raggiungimento del comando della nave Amerigo Vespucci, ha raccontato in prima persona la sua storia di velista e di uomo, parlando di come seguire sempre il proprio personale “punto più alto”.

Sabato 14 gennaio la socia Laura Sabbadin ci ha illustrato tutte le ricchezze ,di Palazzo Pesaro Fortuny, riaperto dopo due anni dall’Acqua granda del 2019. Nel Palazzo, donato dopo la morte dell’artista Mariano Fortuny Y Madrazo alla città, si trovano dipinti, impianti illumino-tecnici, abiti, tessuti, colori e tinture frutti del genio di Mariano e Henriette, archivi fotografici e opere della collezione personale, documenti e brevetti, opere degli artisti e amici che al tempo giungevano a Venezia.

L’ultimo saluto a Gino

Tanti gli amici che hanno voluto rendere omaggio a Gino, una persona davvero speciale.

In rappresentanza del Comune di Venezia è intervenuta la Presidente del Consiglio Comunale Ermelinda Damiano con la fascia tricolore: un gesto di vicinanza e un sentito omaggio a quello che Gino ha rappresentato per la nostra Città.

Splendide le vele al terzo presenti. Gino se ne è andato avvolto nel guidone della Sua Associazione e con la maglia AVT.

Ciao Gino!

Dedicata a Gino

di Massimo Codato

GINO

Co’ ‘na sciòna in man,
‘na cima da tajar giusta
par un parancheto novo
che i te ga ordinà sto inverno,

drìo el bancon de a botega
cussi come drìo al trasto,
co’ l’antenèa de sora
che te varda Ti al timon,

come un putèo che te baxa,
te struca de ocio
un vento novo sto giro.
che no ti gavevi mai provà!

Un miracoeo:
Co’ a prora al vento
ea barca camina istesso
su l’acqua che par ojio.

Xe un bel ventexèo
chièto e fresco, sensa colpi,
un misioto de sirocco e garbin
condìo de borin che te inbrassa.

E ti vedi ea barca desso
che camina da soea
intanto che sto sofiar
te compagna, dove Ti Maestro,

anca qua Ti vol provar,
prima de tutti to fioi
inamorai de a to arte,
cossa che xe sto vento novo

che te fa vedar picoea a tera
e grando el mar del cieo.

Grazie Gino

Massimo Codato

 

In memoria di Gino Luppi

FUORI TEMPO MASSIMO di Alberto Sonino

Un mitico allenatore ucraino, nato a Kiev nel 1938 e detentore di 4 medaglie olimpiche nella vela (quattro ori ed un argento) ripeteva incessantemente che ogni regata è come una vita; ne abbiamo alcune alle quali decidere di provare a partecipare, terrene e celesti, e tutte hanno regole e specificità. Una delle regole impone un tempo limite entro il quale completare il percorso. Gino aveva completato il percorso ampiamente in tempo concludendo il suo fecondo ciclo di vita con serenità e soddisfazione. Se le barche avessero le ruote diremmo che Gino ci ha doppiati, cosa che ogni tanto succede nella vita come anche in alcune discipline moderne di vela.

Noi ora siamo fuori tempo massimo in questa regata (DNF – Do Not Finish per i velisti) e non abbiamo fatto in tempo ad onorarlo in vita. Dovremo recuperare con la prossima regata alla quale, almeno fisicamente, non parteciperà Gino, come ci eravamo abituati nell’ultimo biennio della sua malattia durante la quale non si era comunque risparmiato, onorandoci di presenziare alle premiazioni.

Domani l’associazione Settemari consegnerà un riconoscimento, sempre meritato dai premiati, che sarebbe stato perfetto al collo di Gino. Penso che il premio non gli sia stato ancora assegnato probabilmente per la straordinaria coerenza della sua vita, abituandoci alla sua immancabile presenza. Talmente ci siamo assuefatti alla sua generosità, gentilezza e rettitudine che, malgrado l’età avanzata e la grave malattia, risulta oggi difficile metabolizzare la sua assenza pur sentendoci grati del privilegio di averlo conosciuto e frequentato.

Avrei proposto il seguente testo come bozza della pergamena di un Gino Luppi veneziano dell’anno:

Per l’indefessa attività di promozione, dalla fondazione nel 1988 ad oggi, dell’attività e dei valori dell’Associazione Vela al Terzo (AVT), sodalizio che oggi rappresenta, coi suoi soci cittadini insulari e terrafermieri, meglio di qualasiasi altro, la cultura marinaresca veneziana, la resilienza del territorio e dei suoi abitanti (per scelta e per nascita), e la salvaguardia dei valori della città, come confermato dagli innumerevoli utilizzi, anche in contesti internazionali prestigiosi, delle immagini delle inconfondibili vele trapezoidali colorate che si stagliano su suggestivi scorci lagunari.

Uno dei pochi esercenti veneziani che, con la sua attività commerciale di prossimità, la storica ferramenta Trevissoi, ha resistito alle trasformazioni della città insulare mantenendo attiva una funzione vitale per i sestieri di Castello e San Marco.

Un marinaio veneziano, un imprenditore, un cittadino attivo, un mentore, un artista ed un amico di tantissimi che si adopereranno a mantenere in vita il suo stile ed i suoi insegnamenti.

Tra i molti episodi posso ricordare l’accoglienza con la quale, da Presidente AVT, accolse nell’associazione un gruppo di ignoranti velisti, provenienti da altre moderne classi veliche. Un benvenuto caloroso e non scettico di chi è profondamente saggio. Oltre ad intromettersi nel circuito di regate tradizionali con l’incompatibile mentalità delle classi olimpiche, questi particolari velisti avevano anche la velleità di improvvisarsi carpentieri e costruire nuove barche ispirate alla tradizione. Gino ci fece abbassare le orecchie e finimmo per archiviare l’arroganza della vela contemporanea e navigare per la laguna, per vent’anni ( meno di metà degli anni della sua esperienza), come lui ci insegnò. Gino aiutò a concepire le barche costruite alla Certosa tra le quali le Sampierote Tabasco e Vento di Venezia ed il Bateo a Pisso Corsaro, realizzato da studenti nell’ambito del corso per aspiranti maestri d’ascia. Grazie a Gino, il maestro d’ascia Matteo Tamassia ed altri soci, la barca fu disegnata sulle linee tradizionali della sua mitica Iolanda confrontate con quelle di Attilia, il Topo chioggiotto di Giorgio Righetti, l’altro compianto co-fondatore e presidente dell’Associazione vela al terzo.

Giorgio e Gino stanno sicuramente navigando affiancati, ognuno al timone della sua barca, verso un orizzonte un po’ più ampio della nostra laguna.

 

Alberto Sonino

Buon vento, Gino

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L’Associazione Vela al Terzo sarà sempre grata al suo padre fondatore Gino Luppi, un Amico e un Maestro che non dimenticheremo mai.

Gino ha accompagnato generazioni di velisti al terzo, discepoli dell’Università Trevissoi dove, sul bancone del negozio, Gino faceva rivivere le mille situazioni di regata: gli approcci in boa, le manovre, gli abbordi. C’era sempre da imparare da Gino, dalla sua gentilezza di uomo mite e giusto. Iolanda, Il suo splendido bateo a pisso, era lo specchio della personalità di Gino: sempre perfetta, in ordine nei minimi dettagli, piena di piccoli e ingegnosi accorgimenti pensati da Gino per rendere confortevole la navigazione e la vita di bordo e realizzati con le sue mani sapienti. Non mancava nulla su Iolanda e Gino era un tutt’uno con la sua barca.

Che grande Maestro, il nostro Gino!

Le regate: un’occasione di stare insieme, e la sua unica preoccupazione era che fossimo arrivati tutti, felici della bella giornata sulle nostre splendide barche.

Buon vento Gino

Marco Bettini
Presidente Associazione Vela al Terzo 

Il racconto del Montiron

Passata la metà di ottobre, archiviata la calura, dimenticata la frenesia estiva dei barchini e la fregola agonistica delle regate, la laguna nord lancia ai barenanti il suo irresistibile richiamo.
Gli spazi ampi, la sensazione fisica di essere sospesi nello spazio e nel tempo di una laguna finalmente piatta, che si fa specchio, con la luce che inonda lo spazio, sia che il cielo sia terso, sia nel riflesso del cielo plumbeo del primo autunno: è sempre sorprendente il sollievo e la pace che questo mondo magico dona allo spirito dei fortunati che vi si immergono. 

Spinti da una marea favorevole, lasciata Torcello, superata Sant’Ariano, La Cura, Santa Cristina e la Motta dei Cunici, finalmente Maistral e Spiumante si affiancano e proseguono vicini. È già mattina inoltrata e finora sono stati pochi gli incontri, il migliore con uno stormo di fenicotteri rosa a riposo nelle secche. Non sono molto vicini, ma ben visibili dal ponte di prua dei topi, che consente di elevarsi e scoprirli, nascosti in po’ alla vista da barene e canneti. Non c’è brezza e proseguiamo lenti a motore per non farci sorprendere dal cambio di marea e da un temporale annunciato. La laguna nord ha le sue regole e vanno rispettate. Fra barene, bassi fondali e tracce di canale, passiamo alcuni casoni di pescatori in parte diroccati – e ci viene voglia di sognare come sarebbe bello farli rivivere. Bisogna essere quasi giunti alla meta perché il Montiron si faccia scoprire. È sempre sorprendente come questa magica isoletta riesca a tenersi celata anche in questo paesaggio dagli spazi ampi e liberi. 

Con la gioia di sentirci a casa, sbarchiamo il materiale, prepariamo le barche per la notte e rinforziamo gli ormeggi per il temporale che sta arrivando. Siamo già pronti con il fuoco acceso ed un bicchiere di vino in mano quando il vento rinforza e puntuali cominciano le piogge. Il casone è in ordine, grazie al lavoro di pochi appassionati che volontariamente se ne prendono cura. Passata rapidamente la pioggia, il cielo torna terso e ci perdiamo a contemplare uno di quei tramonti di fuoco sulla laguna che chiunque sia stato al Montiron non può scordare.
La cena è lunga, lenta, fatta di fuoco, fumo, profumo di costesine, ciacole, vino…. In barca si dorme bene sotto coperta, protetti dal fasciame in legno e dal tiemo.  Il “topo ciosoto” non ha rivali per il bivacco in laguna.

Il risveglio alla mattina è lento. Colazione con voce roca e poi preparativi per sistemare tutto e ripartire con la brezza della mattina, appena la marea di consentirà di lasciare gli ormeggi. L’acqua è uno specchio. Avanziamo lentissimi, per ore, senza stancarci di quel paesaggio, del rumore della barca che smuove appena le acque, del riflesso delle vele sull’acqua. Guardiamo gli stormi che attraversano il cielo o volano bassi sul pelo dell’acqua. Leghiamo le barche e organizziamo il pranzo “al lai”, mentre le barche avanzano ancora, lentissime, affiancate, manovrando sincrone, con le vele a farfalla o scontrando le vele per evitare le secche, mentre i due topi si inoltrano nei canali, fra le barene. C’è il tempo per una “ciacolata” con una famigliola che resta affascinata dalla nostra danza. “ma gnanca un remo ciape’ in man!” – “No”, rispondiamo, “abbiamo appena calato la pasta!”. Pescano seppie loro… Ne hanno preso quattro chili alcuni giorni prima. Siamo solo noi nello spazio di chilometri. Sono nati in laguna, ci dicono. Anche per loro quelle acque sono casa. Intanto la pasta già bolle in pentola e il sugo è pronto, mentre le barche lentamente ancora avanzano. 

È ormai primo pomeriggio e riaccendiamo i motori per tornare verso Venezia. Le vele però le teniamo ancora alzate, orgogliosi, e sulla via di casa salutiamo amici e turisti che ci ammirano al passaggio. Tornano i lancioni, le onde, i taxi. Siamo rientrati nel mondo ma resta ancora intatta la felicità per il tempo sospeso che la laguna nord ci ha regalato.

Arrivederci Montiron!

Fabio Graziani

Giorgio Zennaro. Un socio AVT alla Middle Sea Race

I velisti professionisti la considerano la più spettacolare e impegnativa regata del Mediterraneo: più di 600 miglia di navigazione tra Malta, lo stretto di Scilla e Cariddi, Vulcano e Stromboli per poi scendere verso sud dove il mare si fa più profondo e blu intenso per sfiorare Favignana, Pantelleria, Lampedusa e raggiungere nuovamente Malta nel minor tempo possibile.

La partenza dal Grand Harbour della Valletta a Malta il 22 ottobre scorso al suono delle salve di cannoni posizionati sulle mura maestose è qualcosa di folgorante per qualsiasi velista. Il nostro socio Giorgio Zennaro, paron di Brontolo (forse la barca più datata dell’intera flotta della laguna di Venezia, costruita dal cantiere Amadi prima della II Guerra Mondiale) partecipa per la terza volta a questa regata, questa volta come timoniere di COLOMBRE – GBR880X, bellissimo e velocissimo JPK 10.80, assieme all’armatore Massimo Juris. Armatore che quest’anno si è anche laureato campione italiano di offshore e che molti di noi ricorderanno per l’ottimo risultato nella Transat Jacques Vabre del 2017 assieme a un’altra nostra “vecchia” conoscenza, Pietro Luciani, timoniere di Medusa per molti anni – anche lui a bordo del COLOMBRE in qualità di tattico.

Gli addetti ai lavori, nella diretta televisiva della partenza, avevano avvisato che COLOMBRE sarebbe stata una barca da tenere d’occhio – e non sono stati smentiti.

Nonostante il vento leggere, COLOMBRE si è aggiudicata il primo posto nella classe ORC5, battendo le altre 25 imbarcazioni iscritte con il tempo di 7 giorni, 6 ore, 12 minuti e 5 secondi.

Complimenti a Massimo Juris, a Pietro Luciani e a tutto l’equipaggio di COLOMBRE-GBR 880X. Lasciateci essere orgogliosi del risultato del nostro socio Giorgio Zennaro.

Bravo Giorgio , speriamo di vederti in laguna durante la prossima stagione agonistica di AVT!

Foto: https://rove.me/it/to/malta/rolex-middle-sea-race

AVT a Praga!

Gli organizzatori di Navalis, la festa che si tiene ogni anno a Praga sulla Moldava nei pressi dello storico Ponte Carlo, desiderano ospitare nell’edizione 2023 fino a 12 imbarcazioni della nostra Associazione, ognuna con due membri di equipaggio a bordo.

Il programma prevede domenica 14 maggio dalle ore 14:00 alle 18:00 un “Pomeriggio veneziano” sul lungofiume Hergetova cihelna, durante il quale faremo una dimostrazione
di Vela Al Terzo ospitando a bordo alcuni fra gli spettatori.
Lunedì 15 maggio la nostro delegazione parteciperà al programma ufficiale che prevede l’adornamento dei cavalli e la benedizione di cavalieri, cavalli e pellegrini in Piazza del Castello (dalle 14.30 alle 17.30), la Solenne Santa Messa nella cattedrale dei santi Vito, Venceslao e Adalberto e la Processione di San Giovanni fino al Ponte Carlo fino alle 19:30. Alle 20.30 diverremo di nuovo protagonisti, sfilando con le nostre barche illuminate davanti alla piattaforma su cui si terrà il Concerto sull‘acqua.

Il fittissimo programma prevede anche una serie di iniziative che rendono questa manifestazione una vera festa, come il lancio di paracadutisti e l’intervento di nuotatori, fuochi di artificio e tanto altro.

Gli organizzatori, che sosterranno tutte le spese di trasporto delle imbarcazioni e di viaggio, vitto e alloggio degli equipaggi, hanno dimostrato alla delegazione del Comitato Direttivo che ha effettuato un sopralluogo a Praga di avere ampia esperienza per tutto quello che riguarda l’organizzazione, dalla gestione del trasporto delle barche alla predisposizone di moli di imbarco e di attracco, dalla gestione delle persone che vorranno salire bordo delle nostre barche alla (molto generosa) ospitalità.
Hanno già previsto di caricare le barche su TIR dal Polo Nautico San Giuliano giovedì 11 maggio, di accogliere i paròni venerdì 12 maggio perché possano assistere al varo delle barche sabato 13 maggio alle ore 10:00, di far arrivare lo stesso giorno gli equipaggi per fare il briefing durante la cena, di caricare le barche sui TIR alle ore 10:00 di martedì 16 e di far partire armatori ed equipaggi lo stesso giorno, in modo che possano arrivare in anticipo in Italia per riprendere le proprie barche giovedì 18 maggio al Polo nautico di Punta San Giuliano.
Per poter rispettare al meglio questo programma, chiedono di ricevere per tempo i nominativi delle persone che parteciperanno, in modo da poter acquistare per tempo i biglietti d’aereo e le stanze di albergo di cui sosterranno completamente i costi.

Nell’Assemblea del 30 novembre è stato deciso di aderire all’iniziativa e di inserire 2 soci in più fra coloro che porteranno le imbarcazioni, per prevenire eventuali problemi di organizzazione che dovessero sorgere all’ultimo minuto.
È stato costituito il “Comitato Navalis 2023” per selezionare le candidature delle barche e dei Soci che intendono aderire all’iniziativa.
Le candidature dovranno essere inoltrate entro sabato 10 dicembre 2022 via mail a attivita_culturali@velaalterzo.it e dovranno comprendere:

  • per le barche:
    • nome della barca, 
    • numero velico, 
    • tipo di barca,
    • dimensioni (lunghezza, larghezza e peso)
    • foto della barca con vele a riva
    • paron (nome, cognome , numero di telefono, email)
     
  • per i soci:
    • nome, cognome , numero di telefono, email
    • conoscenza della lingua inglese
    • altre lingue conosciute
    • capacità di vogare – a prua
    • capacità di volgare – a poppa

 Il Comitato Navalis redigerà la lista dei partecipanti entro il 23 dicembre 2022.

All’iniziativa potranno partecipare anche dei Soci accompagnatori (numero non precisato): a loro sarà chiesto di sostenere una spesa “agevolata” da corrispondere agli organizzatori. Al momento non siamo in grado di valutare tale spesa che verrà comunicata quanto prima. 
 
Affrettatevi a mandare la vostra candidatura!

Prenotate le vostre manutenzioni in base nautica

Dopo alcuni lavori che hanno richiesto più tempo del previsto, la base nautica è pronta a ricevere tutti i soci che desiderano fare lavori di manutenzione sulle loro barche: come potete vedere dalle foto, abbiamo anche dei nuovi carrelli e delle casse dove tenere gli attrezzi che usiamo.

I periodi di manutenzione sono così definiti:
P1 – inizio sabato 17 dicembre 2022 e fine sabato 21 gennaio 2023 (una settimana in più per le feste di Natale)
P2 – inizio sabato 21 gennaio 2023 e fine sabato 18 febbraio 2023 – quasi esaurito
P3 – inizio sabato 18 febbraio 2023 e fine sabato 18 marzo 2023 – quasi esaurito
P4 – inizio sabato 18 marzo 2023 e fine sabato 15 aprile 2023
P5 – inizio sabato 15 aprile 2023 e fine sabato 13 maggio 2023

Per prenotarsi:
– scrivere a base_nautica@velaalterzo.it e tesoriere@velaalterzo.it (entrambi gli indirizzi), indicando il periodo di interesse. Poiché la base nautica può ospitare nel periodo invernale fino a 5 barche alla volta, sarà data precedenza ai soci che fanno richiesta prima;
– (indispensabile) versare prima dell’alaggio della barca quota e caparra come indicato nel Regolamento e nel prospetto delle tariffe
– inviare a base_nautica@velaalterzo.it il modulo compilato (vedi seconda pagina del Regolamento)

Ricordiamo anche che l’Assemblea ha approvato un nuovo piano tariffe per le attrezzature lasciate in base nautica: leggete il prospetto delle tariffe per maggiori informazioni.