A causa di una marea massima di soli 50 centimetri, il campo della regata di Pellestrina è posto nell’area fra le isole di Poveglia, Fisolo, ex-Campana.
Le iscrizioni terminano giovedì 18 maggio.
AVT Associazione Vela al Terzo Venezia
Per difendere la tradizione della marineria lagunare
A causa di una marea massima di soli 50 centimetri, il campo della regata di Pellestrina è posto nell’area fra le isole di Poveglia, Fisolo, ex-Campana.
Le iscrizioni terminano giovedì 18 maggio.
Oggi abbiamo superato noi stessi! Questo terzo giorno infatti aveva un programma molto ambizioso: navigare con le nostre barche nella Moldava, sotto al bellissimo Ponte Carlo, e anzi invitare a bordo turisti e cittadini interessati a conoscerle meglio.
Ma andiamo per ordine. La mattina la nostra nutrita delegazione, formata da noi e dai Vogatori del Brenta, ormai degli habitué della manifestazone che alcuni di loro seguono dal 2009, è stata accolta dall’Assessore alla Cultura e allo Sport del Comune di Praga nello storico edificio del Municipio.
Al pomeriggio siamo stati, insieme ai Gondolieri del Brenta, l’attrazione principale del Pomeriggio veneziano: la possibilità di compiere un giro su una barca tipica veneziana sul fiume Moldava ha attirato una nutrita folla di curiosi. I visitatori potevano degustare delle pietanze negli stand vicino al fiume: in quello affidato all’AVT e presidiato da alcuni volonterosi, sono stati spazzolati via alla velocità della luce 20 chilogrammi di sarde in saor. E anche le damigiane di vino hanno avuto molti estimatori.
Incuriositi dalle nostre barche, turisti e cittadini si sono imbarcati sulle nostre sanpirote, topi e batei a pisso a gruppetti di due o tre persone.
Il vento dispettoso però si infilava fra gli archi dei ponti e sbucava all’improvviso dalle strette viuzze del centro; così i nostri equipaggi hanno dovuto ammainare le vele e navigare con i remi – per 4 ore.
Uno sforzo eroico – premiato dai ringraziamenti in tutte le lingue dei nostri ospiti. E, alla sera, da una grande cena in una osteria intitolata al personaggio del buon soldato Sc’vèik creato da Jaroslav Hašek.
Leggi il diario del secondo giorno
Oggi è un gran giorno! Sono arrivate le nostre barche e gli equipaggi hanno assistito alle operazioni di “sbarcazione”, come ha definito lo scarico una delle nostre guide locali. Operazioni andate benissimo, così come bene è andata la vogata per attraversare la Moldava. Il cielo era grigio – ma non ha influito sull’allegria dei vogatori.
Il resto del gruppo, moooolto più comodamente, si è trovato alle ore 10 nella hall dell’albergo ed è partito per una bella passeggiata nella città storica.
Poi i due gruppi si sono riuniiti (l’organizzazione è ineccepibile, oltre a Zdeněk e Lucia si occupano di noi Lucietta, Michaela e Krystof) e siamo andati ad ammirare il meccanismo che aziona il famoso orologio quattrocentesco della città. Per poi godere della bella sorpresa preparatici dagli organizzatori: un giro della città in un tram storico, accompagnati dal suono della fisarmonica e viziati con tartine e calici di vino bianco.
Solo come aperitivo però, perché alle 2 ci siamo seduti a tavola – decisamente, non è una vacanza dietetica!
Dopodiché ci hanno accompagnati al Castello, molto meno cupo di quello descritto da Kafka, e abbiamo esplorato diversi ambienti storici, fra cui la cattedrale, la sala del trono, costruita nel millecinquecento per essere la più grande d’Europa sostenuta da archi, la sala con la finestra della defenestrazione di Praga del 1618, che iniziò la Guerra dei Trent’anni – e non era nemmeno la prima di defenestrazione, ma la terza (avevano una tradizione a mantenere!) – la sala dove sarebbe stato torturato San Giovanni Nepomuceno e il famoso Vicolo d’Oro, nelle cui casette, ai tempi di Rodolfo II, avrebbero abitato gli alchimisti dediti alla ricerca del metodo di produzione del prezioso metallo.
La cena ha superato ogni nostra capacità di immaginazione – immaginatevi di cenare in un ambiente sotterraneo con le volte molto basse, illuminato da candele e decorato da innumerevoli teschi, e di assitere mentre mangiate a uno spettacolo di canti, danze del ventre, mangiatori di fuoco, giocolieri, gare fra topolini. Stupefacente, no?
Leggi il diario del 1° giorno
Quest’anno l’Associazione Vela al Terzo collabora con la Repubblica di Grenada in occasione della Biennale di Architettura.
Al centro del Padiglione nazionale di Grenada, che sarà ospitato nella base nautica della nostra associazione.
Al centro dei video proiettati su tre schermi, le barche tradizionali dell’arcipelago caraibico e i cantieri navali che le producono. La costruzione di barche a Grenada affonda le sue radici nella confluenza di conoscenze e memorie di origini diverse – delle popolazioni indigene Kalinago, degli immigrati scozzesi e degli schiavi africani – tramandate e perfezionate nei cantieri. Ogni cantiere ospita un gruppo di lavoro che si basa sul talento, sulle conoscenze tecniche e sulla creatività del suo fondatore o conduttore, di cui gli operai, soprattutto i più giovani, cercano di carpire i segreti.
Ma i laboratori che danno vita alle tipiche imbarcazioni di Grenada sono oggi in crisi: le conoscenze, la memoria e le competenze che stanno alla base della costruzione di questi suggestivi manufatti rischiano di scomparire presto.
Ben vengano quindi le regate, i progetti di scuole specifiche, gli armatori e le piccole società che continuano a mantenere in vita le barche storiche e a chiedere la costruzione di nuovi esemplari fatti “come una volta”.
Come si può pensare che queste imbarcazioni colorate ed eleganti, con colori così sgargianti che nessun modello in vetroresina, riprodotto in stampo, potrà mai vantare, non punteggeranno più le acque di Grenada, Carriacou e Petite Martinique?
Su questi rischi, che anche AVT affronta da “questa” parte dell’Oceano, si basa il legame ideale fra la nostra Associazione e lo Stato caraibico.
Il Padiglione riflette anche sul problema dei problemi, che influirà su tutti i modi di vivere – e di navigare – nel mondo. I cambiamenti climatici sono un fattore che riguarda qualsiasi isola, sia nei Caraibi sia nella Laguna di Venezia, e devono essere affrontati da più punti di vista e con diverse competenze.
Per questo il Padiglione ha voluto unire la voce della scienza a quella dell’arte e dell’attivismo sociale, affiancando alla scienziata di greanda Jody Daniel l’installazione site-specific dell’artista Stari Ribar (Massimo Marchiori), socio della nostra associazione, realizzata a partire dalla plastica di scarto raccolta sulle spiagge e sulle rive del Mar Mediterraneo e della Laguna di Venezia. L’installazione incorporerà le “Little Boats”, un progetto collettivo esposto all’Esposizione Universale di Shanghai – Cina e a Grenada, Barbados e Repubblica Dominicana durante la Triennale dei Caraibi.
Lo scenario alternativo, in cui l’umanità non tenta di combattere il cambiamento climatico, prevede che gli abitanti di tutte le regioni costiere del mondo imparino, in breve tempo, a “camminare sull’acqua”.
Come ricorderete, la nostra associazione è stata invitata a presenziare, anzi ad essere protagonista di Navalis 2023, la manifestazione in onore di San Giovanni Nepomuceno che si tiene ogni anno il 15 maggio a Praga, capitale della Repubblica Ceca.
Gli organizzatori della manifestazione, l’imprenditore Zdeněk Bergman e la bravissima Lucia Turnerová, si sono innamorati delle nostre vele colorate e ci hanno invitato a sfilare sulla Moldava, sotto al Ponte Carlo.
Così, un gruppo di soci avventurosi ha caricato giovedì 11 le barche sui tre camion sotto a una pioggia insistente e dispettosa.
Guarda il video |
Venerdì 12 alle 6 di mattina si è imbarcato su un pullman alla volta di Praga. Stanchini ma finalmente al caldo, ci godiamo i pesaggi austriaci e il giallo dei campi di colza, in un paesaggio che “è come quello di Asiago” (secondo un partecipante). Le nuvole però non ci abbandonano…
Il primo giorno è finit con una allegra cena presso un ristorante chiamato pressappoco L’Angolo di San Giovanni – che però, a quanto pare, è un San Giovanni diverso da quello che siamo venuti a celebrare. Noi comunque non ci formalizziamo, soprattutto di fronte ai ricchi piatti che ci vengono serviti. Poi, tutti a nanna: domani ci aspetta una lunga giornata!
Prima dell’inizio del Campionato, una bella carrellata sulle barche tipiche della nostra Laguna e sulle loro manovre.
Grazie ai modelli in 3D costruiti da Alessandro Pagnacco e alle descrizioni di Paolo Rusca, sabato 22 aprile, presso la sede dell’associazione Olivolo, esploreremo posizioni e funzioni di tutte le cime – innumerevoli! – che possono regolare l’andatura e la velocità dei nostri scafi.
Info
Ingresso libero
Sabato 22 aprile ore 17.30
Olivolo – Calle de l’Ogio San Francesco della Vigna n. 3049
Lunedì 24 aprile in Base nautica dalle ore 19 ci vedremo per il Disnar del regatante, con cui festeggeremo l’inizio del nuovo Campionato.
Sarà anche l’occasione per distribuire le divise ai partecipanti a Navalis 2023.
Ecco come partecipare al Disnar:
> invio richiesta di prenotazione a tesoriere@velaalterzo.it, specificnado il numero di persone e i nominativi
> pagamento: 12,5 € a testa – tramite bonifico sul solito IBAN (scrivere nella causale nome e cognome della/e persona/e per cui si paga) o in contanti – venite con l’importo corretto per favore
Domenica 16 aprile, imperdibile programma per chi, come noi, ama davvero la Laguna!
La mattina, il corteo acqueo promosso dal Gruppo Insieme, formato da 35 associazioni fra cui la nostra, che ricorda i 50 anni della Legge Speciale per Venezia.
Lo scopo del corteo è sottolineare a cittadini e autorità la necessità di intervenire sulla velocità e il moto ondoso, pericolosi per la laguna e per noi naviganti sostenibili.
Segue pranzo al lai in Laguna sud, nella zona Caregon a Est di Poveglia, e veleggiata insieme a MareVivo Veneto, verso qualche bella spiaggetta (probabilmente del Fisolo) che provvederemo a pulire per far tornare bella la nostra amata Laguna.
Sarà un bel modo di “scaldare le vele” prima del Campionato!
Ritrovo alle 10 davanti alla Canottieri Querini; il corteo si snoderà lungo le Fondamenta Nuove e poi attorno a Murano.
Pranzo al lai.
Ritorno previsto per le ore 17.
Munirsi di stivali per scendere a terra e, se possibile, di VHF.
Gradita conferma – trovi il modulo a questo indirizzo.