Quest’anno l’Associazione Vela al Terzo collabora con la Repubblica di Grenada in occasione della Biennale di Architettura.
Al centro del Padiglione nazionale di Grenada, che sarà ospitato nella base nautica della nostra associazione.
Al centro dei video proiettati su tre schermi, le barche tradizionali dell’arcipelago caraibico e i cantieri navali che le producono. La costruzione di barche a Grenada affonda le sue radici nella confluenza di conoscenze e memorie di origini diverse – delle popolazioni indigene Kalinago, degli immigrati scozzesi e degli schiavi africani – tramandate e perfezionate nei cantieri. Ogni cantiere ospita un gruppo di lavoro che si basa sul talento, sulle conoscenze tecniche e sulla creatività del suo fondatore o conduttore, di cui gli operai, soprattutto i più giovani, cercano di carpire i segreti.
Ma i laboratori che danno vita alle tipiche imbarcazioni di Grenada sono oggi in crisi: le conoscenze, la memoria e le competenze che stanno alla base della costruzione di questi suggestivi manufatti rischiano di scomparire presto.
Ben vengano quindi le regate, i progetti di scuole specifiche, gli armatori e le piccole società che continuano a mantenere in vita le barche storiche e a chiedere la costruzione di nuovi esemplari fatti “come una volta”.
Come si può pensare che queste imbarcazioni colorate ed eleganti, con colori così sgargianti che nessun modello in vetroresina, riprodotto in stampo, potrà mai vantare, non punteggeranno più le acque di Grenada, Carriacou e Petite Martinique?
Su questi rischi, che anche AVT affronta da “questa” parte dell’Oceano, si basa il legame ideale fra la nostra Associazione e lo Stato caraibico.
Il Padiglione riflette anche sul problema dei problemi, che influirà su tutti i modi di vivere – e di navigare – nel mondo. I cambiamenti climatici sono un fattore che riguarda qualsiasi isola, sia nei Caraibi sia nella Laguna di Venezia, e devono essere affrontati da più punti di vista e con diverse competenze.
Per questo il Padiglione ha voluto unire la voce della scienza a quella dell’arte e dell’attivismo sociale, affiancando alla scienziata di greanda Jody Daniel l’installazione site-specific dell’artista Stari Ribar (Massimo Marchiori), socio della nostra associazione, realizzata a partire dalla plastica di scarto raccolta sulle spiagge e sulle rive del Mar Mediterraneo e della Laguna di Venezia. L’installazione incorporerà le “Little Boats”, un progetto collettivo esposto all’Esposizione Universale di Shanghai – Cina e a Grenada, Barbados e Repubblica Dominicana durante la Triennale dei Caraibi.
Lo scenario alternativo, in cui l’umanità non tenta di combattere il cambiamento climatico, prevede che gli abitanti di tutte le regioni costiere del mondo imparino, in breve tempo, a “camminare sull’acqua”.