Pare che i chioggiotti lo chiamino “stravedamento”: quando sembra che basti solamente allungare una mano per poter toccare le Alpi, perché non c’è umidità nell’aria né foschia.
È certo invece che noi presenti stravedevamo per la magnifica giornata che ci si presentava. Le nostre vele colorate, ora più sparse, ora più vicine, punteggiavano il blu della laguna mentre avanzavamo lentamente grazie a un filo di vento – pigramente, potremmo anche dire, visto che da una barca all’altra gli equipaggi si scambiavano battute, racconti, ricette di cucina.
Una andatura da veri barenanti a riposo, che ci invitava a godere in pace e tranquillità della nostra bella Laguna sud, dopo una lunga e a tratti estenuante stagione velica.
E quindi, coerentemente con lo spirito pacifico e rilassato della giornata, ci siamo ancorati al lai a fianco di Poveglia. Le foto non possono rendere giustizia alla qualità (e quantità!) delle vivande che venivano scambiate da una barca all’altra, secondo il migliore Galateo della convivialità veneziana. Non a caso, alcuni di noi hanno paragonato l’allegra abbuffata a quella di un’altro grande evento cittadino, il Redentore.
La giornata limpida e calda induceva i nostri animi gentili a parafrase i versi dedicati da Leopardi alla primavera che brilla nell’aria; ma le abbondanti libagioni sui nostri velieri trasformati in un lungo bacaro galleggiante ci ricordavano che non di solo spirito è fatto l’Uomo.
La giornata si è chiusa in bellezza con un fresco venticello che ci ha permesso di tirare ancora bordi su e giù sotto gli occhidei cormorani ormai abituati alle nostre evoluzioni.
E per chi si è attardato, la Laguna ha riservato un tramonto davvero speciale.